GAMMA COMPLETA DI SERVIZI DI ALTA QUALITÀ PER SODDISFARE LE VOSTRE ESIGENZE VISIVE.

mettiamo a vostra disposizione una vasta gamma di servizi dedicati al benessere dei vostri occhi

Presso Ottica Foto Tait Mezzolombardo, la vostra visione è la nostra priorità. Siamo qui per guidarvi, supportarvi e assicurarci che abbiate la migliore esperienza visiva possibile.

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ANALISI VISIVA

Presso il nostro ampio studio optometrico potrai richiedere un’analisi visiva completa e accurata che prevede una serie di test per valutare l’acuità visiva da lontano e vicino, il regolare sviluppo della visione binoculare, il conseguente corretto sviluppo della visione tridimensionale, la capacità di una messa a fuoco rapida, precisa e facile (accomodazione).


Tutte queste capacità compongono la visione, perché vedere non è solo la capacità di distinguere delle lettere aventi determinate dimensioni a 6 metri di distanza (10/10) ma è la somma delle abilità di identificare, interpretare e capire quello che si vede. Avere occhi che si muovono, si allineano, fissano e mettono a fuoco come una squadra ben organizzata significa innalzare la comprensione e l‘interpretazione di tutti i messaggi visivi.

  • Abilità visive

    L’insieme delle abilità visive che compongono la visione è rappresentato da:

    • Inseguimento: la capacità di seguire un oggetto in movimento, facilmente e accuratamente, con entrambi gli occhi come, ad esempio, una palla in volo o un veicolo che si muove nel traffico.
    • Fissazione: l’abilità di localizzare e esaminare velocemente e accuratamente con entrambi gli occhi una serie di oggetti fermi uno dopo l’altro per esempio quando si legge e ci si muove da una parola all’altra.
    • Cambiamento di messa a fuoco: la capacita di guardare velocemente vicino/lontano e viceversa senza momentanei annebbiamenti, per esempio quando si passa dal contachilometri alle macchine sulla strada oppure dal libro alla lavagna.
    • Percezione della profondità: la capacità di giudicare le relative distanze fra oggetti così da muoversi accuratamente in uno spazio tridimensionale, per esempio quando si colpisce una palla o si parcheggia l’auto.
    • Visione periferica: la capacità di registrare e interpretare quello che sta accadendo nella visione laterale mentre si esegue un compito che impegna la visione centrale, è la capacità di usare tutta l’informazione visiva ricevuta.
    • Binocularità: capacità di usare entrambi gli occhi insieme facilmente e simultaneamente e di combinare le informazione ricevute dai due occhi in modo da costruire un’unica immagine a livello cerebrale.
    • Convergenza: la capacità di ruotare gli occhi l’uno verso l’altro per guardare gli oggetti da vicino e mantenere un allineamento oculare comodo e efficiente nel tempo.
    • Attenzione sostenuta: la capacità di proseguire facilmente nell’esecuzione di una particolare attività nel tempo.
    • Acuità visiva da lontano: la capacità di vedere nitidamente e identificare oggetti posti ad una distanza di 6 metri, la cosiddetta “vista da 10/10”. Questa è solo una delle abilità visive e non necessariamente la più importante. Un’acutezza visiva di 10/10 non necessariamente esclude la presenza di disturbi visivi.
    • Acuità visiva da vicino: la capacità di vedere nitidamente e identificare oggetti da vicino entro la lunghezza delle braccia.
    • Visualizzazione: la capacità di formare immagini mentali con “l’occhio della mente”, trattenerle e immagazzinarle per futuri richiami.
  • Difetti visivi

    • Miopia: la visione da vicino è nitida e facile mentre la visione da lontano è annebbiata.
    • Ipermetropia: vedere nitido da lontano ma con fatica da vicino.
    • Astigmatismo: dovuto ad una differenza di curvatura dei meridiani della cornea, genera immagini non precise a tutte le distanze.

VISIONE E POSTURA

La postura di un individuo è frutto del vissuto nell’ambiente in cui vive, quindi è determinata anche da stress, traumi fisici ed emotivi, posture professionali scorrette ripetute e mantenute nel tempo, problematiche visive e distanze di lavoro scorrette, occlusioni dentali errate, squilibri biochimici derivati da una alimentazione scorretta. Possiamo quindi affermare che la postura è in costante e progressiva modificazione.


Vari recettori del corpo se squilibrati potrebbero alterare la postura dell’individuo causando posizioni corporee scorrette che, se inizialmente asintomatiche, nel tempo potrebbero causare dolore. I recettori del sistema posturale più importanti sono l’occhio, l’orecchio, il vestibolo, il piede, la bocca con l’articolazione temporo-mandibolare, la pelle, il sistema artro-muscolare, viscerale. Questi recettori posturali sono collegati tra loro neurologicamente, embrionalmente e muscolarmente tramite le catene muscolari. Nello specifico l’occhio è legato tramite circuiti neurologici alla muscolatura cervicale al fine di coordinare la posizione della testa con le necessità visive.

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    Alterazioni del sistema visivo anche minime possono perturbare la muscolatura di collo, spalle, braccia e bocca come posizioni posturali errate possono generare tensioni muscolari asimmetriche nel corpo che possono alterare abilità visive quali accomodazione,convergenza, binocularità e movimenti oculari. Soggetti con piccoli difetti visivi non corretti o sottocorretti possono assumere posizioni anomale del capo per compensare tali difetti; questi atteggiamenti posturali viziati alla lunga possono provocare dolore a spalle, collo e braccia.


    E’ dimostrato che posture scorrette possono produrre variazioni dell’equilibrio dei due occhi favorendo l’insorgenza di eteroforie orizzontali e/o verticali nonché un aumento delle condizioni anisometropiche o la comparsa di astigmatismo funzionale.


    Una errata occlusione dentale potrebbe alterare o ridurre notevolmente la capacità di convergenza creando difficoltà di lettura, concentrazione e memorizzazione, tale situazione potrebbe essere risolta in rapporto sinergico dentista/optometrista, attraverso un trattamento ortodontico abbinato ad una educazione visiva (visual training). E’ quindi importante, qualora si lamentassero dolori cervicali, lombalgia, senso di instabilità, sottoporsi ad un esame visivo specifico ed approfondito che prenda in considerazione la postura abituale del soggetto. Specifici test visuo-posturali ci aiutano, come optometristi, a cogliere la presenza di una relazione disfunzionale tra due o più distretti differenti così da scegliere al meglio il piano terapeutico di intervento gestito in multidisciplinarità. I test valutano il grado di relazione tra il sistema visivo e quello posturale.

  • I test eseguti

    Questi test eseguiti inserendo/togliendo diverse variabili quali l’occhiale, l’apparecchio dentale, le solette propriocettive ci consentono di cogliere un’eventuale interferenza creata da questi mezzi correttivi. E’ fondamentale per migliorare o risolvere queste problematiche il lavoro di equipe che coinvolge tutte le figure professionali che si occupano di postura, dal posturologo all’osteopata, dal fisiatra all’optometrista, dall’oculista al dentista, dall’otorinolaringoiatra al logopedista, perchè solo lavorando in sinergia e in collaborazione si può arrivare alla risoluzione di problemi multifattoriali che interessano più distretti corporei lontani, ma legati tra loro.


    Lavoriamo in team con il Centro Osteopatico Censi-Zulian di Bolzano.


    Una curiosità: si è visto che i miopi tendono ad assumere una posizione con il mento in avanti e ad avvicinarsi troppo a libri, quaderni e computer non rispettando la distanza fisiologica di lettura, quella che va dal gomito alla prima falange del dito medio, creando un’eccessiva richiesta accomodativa e di convergenza. Gli ipermetropi tendono invece ad avvicinare il mento al collo con una conseguente eccessiva flessione della cervicale mentre gli astigmatici tendono ad inclinare la testa verso una delle spalle. Soggetti con anisometropia (differenza di correzione tra occhio destro e occhio sinistro) o binocularità fragile tendono a ruotare la testa per sfruttare al meglio il campo visivo dell’occhio con la visione migliore, escludendo l’altro.

IGIENE VISIVA

La visione guida il corpo determinandone i comportamenti, guida la mente verso l’avventura della conoscenza. E’ stato largamente dimostrato in diversi studi che durante prolungate attività visive da vicino sia la testa che il tronco si inclinano in avanti quale conseguenza dei meccanismi riflessi di equilibrio ed orientamento corporale. La posizione così assunta comporta un minimo dispendio di energia e una minima attività da parte di quei muscoli che sostengono il peso della testa e del tronco dalla trazione gravitazionale.


Contemporaneamente, a questo spostamento in avanti della testa e del tronco, la parte superiore delle braccia scende lungo il busto mentre gli avambracci di riflesso si alzano portandosi su di un piano parallelo a quello del viso, a 20° dall’orizzontale. Il piano facciale si trova allora in una relazione di parallelismo con il piano del materiale che il bambino o l’adulto stanno fissando, consentendo ad entrambi gli occhi di trovarsi a distanza uguale dal piano di lavoro.

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    Inoltre, la distanza normalmente assunta quando si è liberi da vincoli imposti dall’ambiente (es: tavolo troppo alto o basso), prossima alla distanza che intercorre fra la prima falange del dito medio e il centro del gomito, permette di lavorare con la massima efficacia, senza imporre richieste eccessive all’accomodazione e alla convergenza. Quando le caratteristiche ambientali, per un’erronea pianificazione, non consentono di mantenere tali relazioni si possono creare interferenze nel funzionamento fisiologico, l’equilibrio si guasta e il bambino o l’adulto potranno sviluppare nel tempo un problema visivo o risultare meno efficienti rispetto al loro potenziale. Per questo è fondamentale parlare di igiene visiva.

  • Ulteriori approfondimenti

    L’ abbagliamento dovuto ad una non corretta distribuzione dell’illuminazione così come l’errata inclinazione delle superfici di lavoro e il design delle sedie possono creare distorsioni posturali.


    Nella lettura, scrittura, disegno la superficie di lavoro:

    deve potersi inclinare di 15°-20°;

    deve essere di altezza regolabile in modo che il bordo interno raggiunga esattamente i gomiti del bambino o adulto;

    deve essere chiara e opaca.

    Le sedie devono essere regolabili in altezza così da consentire l’equilibrio del bacino e l’ottimale distanza di lavoro, lo schienale, a contatto con la zona lombare e basso toracica, deve essere mobile per seguire i movimenti della schiena. E’ indispensabile una buona distribuzione della luce pertanto un corretto posizionamento delle sorgenti luminose. Il piano di lavoro deve essere uniformemente illuminato in modo da non proiettare la propria ombra all’interno dell’area di lavoro. Queste sono solo una minima parte delle indicazioni che i diversi studi condotti dal 1938 ci propongono. Passa in studio da noi, sapremo darti indicazioni utili riguardo alcune abitudini da adottare nello svolgimento del lavoro da vicino dirette a ridurre lo stress visivo. Ti sei mai chiesto se tuo figlio impugna correttamente la penna o se tu stesso lo fai correttamente e quali implicazioni ha un’impugnatura errata sul vostro sistema visivo?

EDUCAZIONE VISIVA

Il visual training è un intervento mirato a mantenere, migliorare, potenziare, ripristinare e sviluppare le abilità visive con una serie progressiva di esercizi visivi e visuo-motori da svolgersi giornalmente sotto il controllo settimanale dell’ottico optometrista.


L’optometrista è il professionista perfetto per l’educazione visiva: attraverso l’analisi visiva identifica quali abilità visive il soggetto non ha sviluppato e consolidato o semplicemente quali abilità si sono deteriorate per poi stabilire un programma di esercizi individualizzati che mirano a ridare efficienza e scioltezza al sistema stesso. La visione è l’abilità di identificare, interpretare e capire quello che si vede.

Avere gli occhi che si muovono, si allineano, fissano e mettono a fuoco come una squadra vuol dire innalzare la comprensione e l’interpretazione di tutti i messaggi visivi.

COMPUTER E VISIONE

Un lavoro prolungato al computer può procurare visione annebbiata da vicino, da lontano quando si alza lo sguardo dal monitor, difficoltà nel recupero della visione nitida nei passaggi da un punto all’altro durante il lavoro, stanchezza visiva, bruciore, lacrimazione, arrossamento e mal di testa.

 

L’optometrista in questo caso valuta l’efficienza visiva a una distanza tra i 30 e i 75 centimetri, considerando l’acuità visiva da vicino ed eseguendo una serie di test sull’accomodazione, sulla sua flessibilità e capacità di mantenersi nel tempo, sulla capacità dei due occhi di posizionarsi sullo stesso punto a distanze ravvicinate e sul controllo della visione binoculare.

Una volta in possesso dei risultati dei test l’optometrista consiglierà, se necessario, l’utilizzo di lenti per correggere eventuali difetti visivi presenti o lenti positive che riducano l’affaticamento visivo prossimale.

  • Ergonomia della postazione di lavoro

    Non va trascurata l’ergonomia del posto di lavoro. Per ottimizzarla al meglio vanno eliminati il più possibile i riflessi dal monitor, posizionando il monitor perpendicolare alle fonti luminose (finestre), ad una distanza di circa 60/70 centimetri dal viso e più in basso rispetti alla linea di sguardo, per garantire un minor affaticamento. La tastiera va posizionata ad un’altezza per cui i gomiti formino un angolo di 90/100 gradi, i piedi devono comodamente appoggiare sul pavimento e le ginocchia devono formare un angolo di 90 gradi.

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